A lezione di conversione fonetica

Nel post della scorsa settimana abbiamo anticipato il tema della conversione fonetica.

Chi ci segue sa che è un tema che ho trattato diverse volte, ma si tratta di una metodologia così fondamentale per il tipo di attività che svolgiamo che vale la pena e soprattutto ha senso, ricordarla ogni tanto.

La conversione fonetica è uno strumento molto efficace per memorizzare i concetti.
Alcuni dati sono per loro natura più semplici da memorizzare rispetto ad altri, il fatto ad esempio di non essere astratti rende possibile l’associazione con delle immagini che sono indubbiamente più facili da ricordare rispetto a un concetto.


Un piccolo accenno di storia per dare una collocazione cronologica alla conversione fonetica: se ne vedono i primi accenni nel 1643 quando Pierre Hèrigone, matematico e astronomo francese, parla di un sistema di memorizzazione delle informazioni che prevede la conversione di numeri in lettere, il sistema includeva sia l’uso di consonanti sia l’uso di vocali.


Nel 1853 il sistema elaborato da Herigone venne rivisto e perfezionato da Stanislaus Mink von Wennshein che inserì gli elementi innovativi da lui introdotti nell’opera dal titolo Relatio Novissima ex Parnassus de Arte Reminiscentiae.

La novità importantissima introdotta fu l’eliminazione delle vocali. Questa impostazione è stata ampiamente diffusa dal matematico e filosofo tedesco Leibniz.


Nel seguente schema la corrispondenza tra numeri e lettere secondo la conversione fonetica

Num.SuonoLettereEsempio
1dentaleT, Dtè, dio, ateo, due, atto
2nasaleN, GNneo, anno, gnè
3mugolanteMamo, mio, emme
4vibranteRara, re, oro, erre
5liquidoL, GLali, lui, aglio, li
6palataleC, G (dolci)ciao, oggi, ci, gi, agio
7gutturaleC, G (dure), Kocchio, eco, chi, qui, ago, gay, acca
8labiodentaleF, Vufo, uva, via, uffa, avvio
9labialeP, Bboa, ape, oppio, oboe
0sibilanteS, SC, Zsei, esse, zio, ozio, ascia, scia


Le consonanti vanno pronunciate proprio così come sono scritte, senza l’aggiunta delle vocali come viene ad esempio insegnato alle elementari. Quindi, ad esempio, nel caso della lettera P pronunceremo “p” e non “pi”.


La strategia vincente, dopo aver frequentato il corso, anche in questo caso sta nell’allenamento, l’esercizio più efficace consiste nel ripetere ad alta voce in modo che la parole vengano quasi da sé!


Fai tesoro di questo strumento perché ti cambierà la vita.


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