Nella diretta di questa settimana ho avuto il piacere di parlare con la prof.ssa Patrizia Sciarma, Dirigente Scolastico di un Istituto Tecnico romano, che anni fa ha seguito il percorso Tecniche di Memorizzazione di iMeMo University e oggi ci dispensa preziosi consigli sulla base delle esperienze di apprendimento e di insegnamento, rispettivamente dei suoi studenti e docenti, in questo momento di grande cambiamento, anche per il mondo della scuola, dominato dalle nuove esigenze della didattica a distanza.
L’aula virtuale è una nuova realtà con cui studenti e docenti devono confrontarsi, a cui devono adattarsi ma che hanno anche il dovere di predisporre.
Il primo consiglio che la Preside – così preferisce farsi chiamare – Patrizia Sciarma ci ha dato riguarda proprio l’organizzazione, quasi l’allestimento, dell’aula virtuale.
È molto importante infatti la cura e l’organizzazione di questo nuovo luogo di apprendimento virtuale che, seppur per molti è fisicamente localizzato in casa, non va considerato come uno spazio della casa. Lo studente è bene che predisponga un angolo, uno spazio, deputato ai momenti di connessione con l’aula e allo studio. Non importa che sia grande, arredato, iper confortevole, ciò che conta è che sia sicuramente comodo e interamente dedicato all’attività di apprendimento.Anche l’abbigliamento può essere comodo, ma decoroso, è importante essere in ordine come se si dovesse uscire di casa e recarsi in un altro posto.
Un altro aspetto non poco delicato da gestire in questa fase di maggiore presenza in casa è il comportamento degli altri componenti della famiglia o comunque abitanti della stessa casa che devono tener conto della concentrazione di cui uno studente in apprendimento, o un insegnante a lezione, ha bisogno.
🔴 Lo scopo per cui si è in un’aula virtuale è l’apprendimento.
Gli strumenti messi a disposizione della tecnologia talvolta possono agevolare comportamenti poco disciplinati e un po’ furbi come quando, ad esempio, lo studente spegnendo videocamera e microfono decide di disporre con grande libertà – e talvolta di creatività – del suo tempo di apprendimento.
Ecco che arriviamo al secondo punto della nostra chiacchierata che riguarda il livello di attenzione degli studenti.
Come mantenere alto il livello di attenzione, soprattutto se capita un docente noioso?
Prendendo appunti, attraverso la mappe mentali o concettuali che garantiscono l’efficacia della memorizzazione e dell’apprendimento. Alcuni utilizzano il registratore, ma è una modalità di fruizione molto passiva che richiede comunque di tornare sui contenuti per ascoltarli almeno una seconda volta.
Terzo punto nodale: non c’è apprendimento se non c’è interazione.
🔴 Tutto ciò che coinvolge il discente funziona di più.
Ricordiamo spesso nelle nostre aule che l’obiettivo non è quello di prendere un bel voto – quello semmai è una conseguenza – ma quello di apprendere in modo significativo e duraturo. 👍Il docente durante l’aula – virtuale e non – deve essere continuamente interpellato facendo domande in presenza o via chat.
È molto importante inoltre che l’alunno interagisca anche con gli altri componenti – studenti – dell’aula virtuale, in modo che il docente metta in atto meccanismi di collaborazione tra studenti, perché l’apprendimento è più efficace se è di gruppo.
🔴 Lo studente è al centro dell’apprendimento, ma il processo funziona solo se si trasforma nella capacità di trattenere le informazione per la sua cultura a lunga termine e si trasforma in competenza.
Il nozionismo deve poter essere trasformato in abilità.
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