Sovraccarico cognitivo: occhio ai pericoli della rete!

Hai mai sentito parlare del sovraccarico cognitivo?

Siamo di fronte a uno dei pericoli più sottovalutati della rete. Il tema ci interessa non poco visto che questo fenomeno prende in ostaggio uno degli elementi di nostro maggiore interesse: l’attenzione.

Procediamo per gradi.

Quello che viene definito information overload – per l’appunto sovraccarico cognitivo – è una condizione che si verifica quando il cervello riceve moltissime informazioni contemporaneamente, o a distanza di poco tempo. Questo eccesso di dati in entrata genera molto spaesamento e confusione, perché, in mezzo a tutte queste sollecitazioni, non si sa bene a chi dare attenzione e che decisione prendere.

Il mondo della rete e il flusso di informazioni

Il mondo della rete facilita molto il fenomeno del sovraccarico cognitivo proprio per la sua caratteristica di far fluire il flusso di informazioni molto velocemente e su più canali contemporaneamente.

Prova a pensare alla giornata di lavoro di un professionista che passa da un dispositivo all’altro continuamente. A questo aggiungi il transito ininterrotto tra un’Applicazione e l’altra, alla ricerca di informazioni e soluzioni.

I rischi del sovraccarico cognitivo

La rete fa così tanto parte della nostra vita che a tutti sembra normale che il nostro cervello si perda per ore nei suoi meandri, spesso senza un obiettivo preciso. L’accesso ai social media è diventato ormai un’azione talmente abituale da sembrare quasi automatica, addirittura fisiologica.Ricordati che non lo è!

Il nostro cervello non è predisposto per una tale flusso di informazioni e la memoria per prima tende ad eliminare tutti gli elementi che non lasciano spazio a nuovi dati. 

Il vero problema del sovraccarico cognitivo, oltre ai limiti di tolleranza della memoria, sta nella perdita di attenzione. Quest’ultima infatti si ritrova al centro di una contesa in cui tutti vogliono tirarla dalla propria parte. Le conseguenze di una situazione di questo tipo possono essere davvero molto gravi perché oltrepassano i confini delle attività relegate all’attenzione e generano profondi disagi di carattere fisico ed emotivo.

In questo periodo storico in cui gli orari di lavoro e le attività sono molto flessibili, non è raro entrare in loop di informazioni senza fine. Il protrarsi di sovraccarico cognitivo può generare nervosismo, tachicardia, disturbi del sonno, depressione, ansia.

Come gestire allora i grossi carichi di informazioni ed evitare disagi? Imparando a gestire il proprio tempo di lavoro, ad assimilare le informazioni con gli strumenti e le tecniche giuste, a imporsi delle pause per il proprio benessere.
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