La memoria e i carboidrati, questo il binomio su cui un gruppo di studiosi ha deciso di indagare.
La memoria è una risorsa importante nella dimensione quotidiana di ogni individuo.
Ricordare, riconoscere, conservare, sono azioni che ci viene richiesto di svolgere in numerose occasioni nel corso della nostra vita, al punto che ormai le attuiamo automaticamente. Sappiamo quanto sia importante allenarla, affinarla per fare in modo che non ci molli mai e per questo ci rivolgiamo a professionisti del settore che ci insegnano strategie e tecniche per potenziare al massimo la funzionalità, acquisendo così strumenti molto efficaci che ci rendono lo studio, il lavoro, le piccole cose di ogni giorno, molto più semplici da gestire. Lo stile di vita certamente può influire sulle potenzialità della memoria, abitudini e piccoli accorgimenti possono fare la differenza nel corso degli anni, come, ad esempio, l’attenzione dedicata alle ore e alla qualità del riposo.
Anche l’alimentazione ha una sua responsabilità sul buon funzionamento della memoria, in particolare la nostra attenzione si concentra ora sulle proprietà dei carboidrati. E’ bene infatti, prima di sottoporsi ad un severo cambiamento del regime alimentare, che la maggior parte delle volte interviene proprio sulla riduzione del consumo di carboidrati, tenere seriamente in considerazione gli effetti deleteri che può avere sul funzionamento della nostra memoria. Su questa dinamica è stato condotto uno studio dalla Tufts University del Massachusetts.
L’esperimento ha riguardato un campione di 19 donne, fascia di età compresa tra i 22 e i 55 anni.
A dieci delle diciannove donne è stata prescritta una dieta equilibrata proposta dai nutrizionisti. Le altre donne sono state sottoposte ad un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati.Le capacità cognitive e di attenzione delle donne sono state monitorate e misurate attraverso la somministrazione di diversi test 27 ora prima dell’inizio dei due diversi percorsi alimentari. La valutazione delle attività mnemoniche e attentive è stata effettuata settimanalmente per 21 giorni.
Obiettivo dell’esperimento: rilevare quanto la diminuzione del carboidrato pesasse sulle capacità cognitive.
Le risposte non hanno tardato ad arrivare. Appena una settimana dall’inizio dell’esperimento il gruppo con riduzione di carboidrato ha manifestato tempi di reazione più lenti rispetto all’altro gruppo.
La più colpita, secondo gli elementi rilevati, sarebbe proprio la memoria a breve termine. Le diete a bassissimo contenuto di carboidrato possono dunque avere effetti piuttosto seri sulla capacità di memoria, di apprendimento e di pensiero. E’ importante che iniziamo a dare meno per scontato la possibilità di contare sempre sulla nostra memoria ed entriamo nell’ottica di alimentarla con esercizi, mettendo in pratica delle strategie mirate e consolidate da professionisti del settore accompagnando questo percorso con uno stile di vita equilibrato che tenga in considerazione le condizioni ottimali affinché la nostra memoria possa funzionare al meglio.
Comments