“Chi domanda comanda!” diceva qualcuno!
Nel nostro approfondimento sulle credenze, abbiamo introdotto una riflessione su uno degli strumenti più efficaci nel processo di smantellamento di una credenza depotenziante e di costruzione di una nuova credenza.
Le domande devono avere uno scopo costruttivo e migliorativo,è bene dunque che siano focalizzate sulla soluzione e non sul problema altrimenti si rimane incagliati nel problema e non si cresce.
Le domande sono lo strumento più efficace per orientare il focus verso una direzione positiva. Andiamo nel concreto, nella vita di uno studente, una domanda positiva, a seguito di un esame non superato, può essere: “ in quale altro modo posso approcciare al testo per comprenderlo al meglio?”, che tradotta in domanda negativa diventa: “perché non riesco a capire di cosa parla questo stramaledetto libro? Perché gli altri lo capiscono e io no?”.
Porre la domanda in senso positivo significa essere già orientati al cambiamento e, in questo caso, al miglioramento.
Abbiamo sinora parlato di credenze, di piano d’azione e di obiettivi!
Per raggiungere i tuoi obiettivi, nel caso specifico di apprendimento, è importante agire anche quando ti viene chiesto di comprendere un’azione di cui in quel momento non hai chiaro nè il significato nè il collegamento con quello che devi imparare.
Avete presente il film “Karate KID”?
La storia di Daniel, un ragazzo appena trasferitosi in una nuova città che Daniel alcuni compiti di manutenzione, come verniciare una staccionata – con la mano destra vai verso l’alto, con la sinistra verso il basso – passare la cera sul pavimento – con la destra dai la cera, con la sinistra togli la cera – .
Ogni giorno a Daniel viene assegnato un compito da svolgere in un modo con la mano destra in un altro con la sinistra.
Inizialmente Daniel crede che questo sia il modo per finanziarsi le lezioni di karate, finché un giorno il maestro gli tira un dritto che Daniel sferza con un pugno della mano destra, poi di nuovo gli tira un calcio, che Daniel sferza con la sinistra verso il basso.
Ecco a cosa servivano i lavori di manutenzione, ad insegnargli a combattere!
Inconsciamente Daniel ha appreso tecniche per difendersi dagli attacchi dei bulli di quartiere rispondendo con mosse di karate.
Il raggiungimento dell’obiettivo implica il superamento di alcuni limiti, limiti che tutti, nessuno escluso, possediamo.
Una delle storie più emozionanti relative al concetto di limite è sicuramente quella di Roger Gilbert Bannister, il primo atleta ad aver corso il miglio terrestre in meno di 4 minuti nel 1954. Prima che Bannister raggiungesse questo risultato si pensava che per l’uomo fosse impossibile compiere una simile impresa, ma una volta che lui ne dimostrò la fattibilità, di lì a poco, altri 120 podisti si cimentarono in questa cosa ottenendo gli stessi risultati. Bannister sfatò il limite mentale secondo il quale l’uomo non potesse raggiungere quella velocità avendo realizzato qualcosa fino ad allora irrealizzabile.
Ricapitolando, il processo non è poi così complesso: per smantellare una credenza depotenziante è necessario porsi delle domande, ma non domande generiche, ma fortemente orientate al risultato. A partire dalle domande si costruisce un piano di azione, con obiettivi specifici, per arrivare al risultato. Nel caso in cui si venga guidati da un trainer o un mentore è importante seguire i suoi insegnamenti riponendo fiducia nelle sue abilità di maestro e puntare dritti al risultato.
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