Molti tra quelli che hanno avuto la sfortuna di imbattersi nel Covid, parlano di postumi e conseguenze a lungo termine davvero poco rassicuranti.
Calo di memoria e nebbia mentale sono due sintomi spesso riportati nei racconti di chi ha affrontato questa malattia.
Uno studio italiano coordinato dall’Università Statale di Milano si è dedicato all’indagine sulla fase post ospedaliera dei malati, a distanza di 5 mesi riscontando un notevole rallentamento delle funzioni mentali e notevoli difficoltà nel ricordare le informazioni.
Ma non è tutto.
Si aggiungono ai sintomi indicati anche la stanchezza, la mancanza di lucidità, la fatica nello svolgere movimenti lievi o attività ordinarie come guidare, riordinare la casa, fare commissioni.
Tra i pazienti analizzati 6 su 10 dichiarano di aver riscontrato un rallentamento delle proprie funzioni mnemoniche, 2 su 8 hanno evidentissime e oggettive difficoltà di memoria.
Ad aggravare il tutto c’è un altro dato: l’età. Le difficoltà registrate sono presenti sia in soggetti giovani che anziani.
I ricercatori, inoltre, hanno sottolineato che i disturbi riportati sono associabili esclusivamente al covid e non ad altre possibili patologie.
La causa principale, secondo le ricerche condotte, va rintracciata nelle difficoltà respiratorie avvertite durante la fase più acuta della malattia.
Per quanto poco si possa ancora fare per questa malattia così recente e così violenta, sicuramente un buon allenamento e un costante esercizio non possono che giovare agli ex pazienti alle prese con il recupero della memoria.
Grazie alle tecniche di memorizzazione, un buon metodo di lavoro e gli strumenti necessari si possono porre la basi per un recupero più veloce ed efficace che se effettuato in autonomia e senza strumenti idonei.
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Il mondo della memoria e dei suoi dintorni è esteso e tutto da scoprire.
Come sempre è giusto che tu adesso ne sappia un po’ di più! 💪
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