La memoria ha dei nemici e se non vuoi esserne la vittima devi imparare a riconoscerli. La dimenticanza, come abbiamo visto nel post della scorsa settimana (Perché dimentichiamo? Zoom sull’oblio) ha dei precisi responsabili e nel riprendere lo nostra indagine su questo fenomeno complesso completiamo la lista dei fattori che contribuiscono a generare situazioni di oblio.
➡️ Partiamo da quelli che vengono definiti “problemi di attenzione” ovvero tutti quei fattori che determinano la perdita di focus e spostano l’attenzione altrove rispetto a dove servirebbe.
Tecnicamente infatti per distrazione si intende “ la focalizzazione dell’attenzione su elementi diversi rispetto ai contenuti da apprendere”.
Esistono 2 modalità in cui la distrazione può verificarsi:
1) Al momento della codifica dei dati da assimilare. In sostanza l’informazione non viene registrata dopo essere stata recepita.
2) Nella fase di recupero dei dati già registrati. In questo caso spesso si tratta di una distrazione temporanea.
➡️ Non meno importante il contributo dei fattori emozionali, l’intensità dell’emozione risulta essere direttamente proporzionale alla possibilità di ricordare.
É scientificamente provato che:
– I ricordi più coinvolgenti emotivamente difficilmente saranno esposti al rischio di oblio
– Gli eventi che evocano gioia ritornano alla memoria più facilmente di quelli negativi.
– Gli eventi traumatici fanno eccezione rispetto alla definizione precedente perché emergono con estrema facilità, tranne nel caso in cui siano talmente dolori da precipitare per rimozione nell’oblio.
➡️ Ultimo elemento l’interferenza: si verifica quando un ricordo viene modificato a causa di un altro ricordo, come se le due condizioni si sovrapponessero per confondersi, soprattutto se i due ricordi sono semanticamente affini.
💥 Ognuno di questi elementi può incidere sulla tua capacità di memorizzare pertanto è importante riuscire ad acquisire tecniche e strumenti che ne limitino le possibilità di influenza.
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