Il legame tra memoria e programmazione è fondamentale per il raggiungimento dei risultati.
Come abbiamo visto la scorsa settimana ( La memoria prospettica: come realizzare un’intenzione ) molte attività e progetti vengono interrotti, o mai iniziati, nonostante ottimi propositi e intenzioni.
Questo accade perché non si conosce davvero a fondo la memoria prospettica e le sue articolazioni.
Abbiamo visto i primi 2 momenti del lavoro della memoria prospettica individuati da Ellis: Creazione dell’intenzione; Intervallo di ritenzione.
Oggi analizziamo gli ultimi 3:
➡️ intervallo di prestazione: questo è il momento in cui l’intenzione viene riabilitata e ci si predispone per realizzarla. Si recuperano i dati dell’intenzione. Qui entra in gioco la componente prospettica che ci consente di dedicarci all’attività da intraprendere in funzione della pianificazione e degli obiettivi stabiliti.
➡️ esecuzione dell’azione intenzionale: qui avviene concretamente l’azione. Si inizia l’esecuzione. Questa fase è importante perché non solo è qui che la persona ricorda cosa deve fare e come farlo, ma grazie alla memoria prospettica decide concretamente di portare a compimento l’azione.
➡️ Valutazione del risultato: qui avviene una sorta di parallelismo tra l’intenzione e quanto si è realizzato. Dalla comparazione si arriva a una valutazione del risultato, ovvero dell’intenzione realizzata.
Conoscere la memoria prospettica significa raggiungere i propri obiettivi più facilmente e velocemente.
Nello studio, nel lavoro, nella gestione della vita private le perdite di tempo si traducono in mancate realizzazioni che generano perdite di opportunità, di soldi, di risorse in generale.
La memoria prospettica è il primo ingrediente per arrivare dove desideri concretamente.
Si dice che la pianificazione sia il punto di partenza, in verità c’è uno stadio precedente e non puoi ignorarlo perché è lì che si decide cosa verrà realizzato e si perde ciò che è stato tralasciato.
Ora che hai compreso l’importanza di questo strumento c’è una sola cosa da fare: saperne di più e mettersi a lavorare.
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